top of page
Cerca
Immagine del redattoreLetizia Capineri

Lacci


Ed eccomi di nuovo qui, le mie avventure al cinema cittadino non finiscono. Stasera è la volta di Lacci di Daniele Lucchetti. Avendo letto in precedenza il libro di Starnone, perché ebbene si è tratto da un libro, sapevo già cosa aspettarmi. Ha confermato le mie aspettative? Si, devo dire di si. Sapevo che mi sarei trovata di fronte a una classica famiglia italiana in una Napoli degli anni '80. Vanda, Aldo e i due figli Anna e Sandro. Il concetto di famiglia però si sfalda, Aldo si innamora di un'altra donna Lidia. Da qui inizierà il tormento di Vanda e la passività di Aldo. La continua e disperata ricerca di attenzioni da parte di Vanda e l'indecisione di Aldo, che nonostante ami un'altra donna non riesce mai a staccarsi del tutto dalla realtà famigliare sono il fulcro della vicenda. Che cosa tiene legati i due? Si parla per l'appunto di "lacci", ma di quali lacci si tratta? I lacci dell'amore, no i lacci in questo caso sono i due figli Anna e Sandro. Lo rivedremo più avanti quando Vanda e Aldo sono ormai anziani e i due figli adulti, che questi lacci sono rimasti insieme solo per convenzione. Non c'è altro che tiene legati i due, continuano ad essere nonostante gli anni passati, una Vanda tormentata, ansiosa e un Aldo impassibile, quasi succube. Felici? Non direi. E non lo sono nemmeno i due figli pronti a smascherare gli scheletri nell'armadio dei due genitori, rimasti legati per quei famosi lacci, qui cito una frase del libro: "Niente è più radicale dell'abbandono, ma niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta." È un film che racconta di famiglia, su come questa possa non essere un caldo focolare, come le dinamiche della vita possono portare ad altre strade e che a volte queste "altre strade" debbano essere prese, per non finire a mantenere un legame che porta sostanzialmente all'infelicità e all'incomunicabilità.


Vi allego il link del libro su Ibs, per chi fosse interessato a leggerlo. È molto breve, ma a volte la brevità non conta quando con le parole si è in grado di trasmettere le emozioni provate dai vari personaggi. E mi piace quando qualcosa che ho letto ed ho apprezzato, sullo schermo conferma l'idea che mi ero fatta delle varie situazioni. Il film differisce di poco dal libro, tranne per la prima parte dove il punto di vista di Vanda è sotto forma epistolare, sono lettere che invia ad Aldo descrivendo il suo tormento. Successivamente la descrizione degli eventi è dal punto di vista di Aldo. E infine dei due figli Anna e Sandro. Ho trovato interessante il fatto che l'abbandono, il tradimento, la vicenda famigliare venga affrontata negli anni, fino alla vecchiaia. Per sottolineare, secondo il mio punto di vista, il fatto che i lacci tengono uniti, ma a volte è meglio lasciarli sbrogliati. Lo ribadisce Anna quando alla fine del libro rivolgendosi al fratello fa capire che è stata la madre dopo anni a spingere i figli a riavvicinarsi al padre chiedendogli in un incontro al bar (che poi diventerà il bar dei lacci) in che modo si allaccia i lacci delle scarpe, perché anche Sandro lo fa in quel modo "buffo". Passaggio cardine della vicenda perché è proprio da quel punto in poi che Aldo tornerà a casa. E ancora Anna afferma, che sarebbe stato meglio che il padre non fosse tornato, che fosse rimasto con Lidia, così si che si sarebbero salvati.

37 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

A tutto musical!

In allegato un PDF guida ad alcuni musical che hanno fatto la storia del cinema sia per i novizi del genere che per cinefili. Buona...

Comments


Post: Blog2_Post
bottom of page