top of page
Cerca
Immagine del redattoreLetizia Capineri

Blade Runner rapportato al nostro tempo

Immaginate di trovarvi a Los Angeles nel 2019 , no non intendo di qualche anno fa, ma quella cyberpunk di Ridley Scott in Blade Runner film del 1982, ormai un cult. Il cyberpunk è una corrente letteraria nata nella prima metà degli anni Ottanta del XX secolo nell'ambito della fantascienza. Il fulcro del cyberpunk è sicuramente la tecnologia che non si limita soltanto ai mezzi, ma entra a far parte di un discorso più ampio di critica sociale e politica. Come prefigurato da Marshall McLuhan secondo cui il medium sarebbe diventato il prolungamento del nostro corpo, nella Los Angeles del futuro immaginata da Scott (rifacendosi al romanzo di Philip K. Dick, Il cacciatore di Androidi, 1968) uomo e macchina si fondono. Chi ha visto Blade Runner o altri film di questo filone può rendersi conto di quello che intendo. Se pensiamo al futuro non possiamo fare a meno di prefigurarcelo come un tempo migliore di questo, il cyberpunk invece ci pone davanti ad una questione fondamentale : la tecnologia può migliorare l'uomo? Una sorta di dibattito tra Apocalittici e Integrati citando il grande Umberto Eco. Guardando questo genere di film ci si rende conto del messaggio, la tecnologia non solo diventa un prolungamento ma un vero e proprio innesto nella carne organica dell'uomo. Nascono gli androidi sostanzialmente robot dalle sembianze umane, creati dall'uomo per scopi tutt'altro che nobili. Il rischio di giocare, sperimentare tra umano e meccanico fa si che la componente di cui la macchina è del tutto priva ovvero la coscienza prenda il sopravvento. Gli androidi provano emozioni e si rendono perfettamente conto di quella che è la loro condizione di sfruttamento, progettati per servire l'uomo, confusi con finti ricordi per poi essere uccisi. È la macchina che si ribella all'uomo, uomo che continua a creare per poi distruggere. Significativo il discorso nella parte finale del film del replicante Roy Batty (Rutger Hauer) :


«Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi:

navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,

e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.

E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo,

come lacrime nella pioggia.

È tempo di morire.»


Le città sviluppate in altezza eliminano il giorno infatti è perennemente notte nelle metropoli del futuro, l'unica fonte di luce l'elettricità dei megaschermi che bombardano di pubblicità volte al consumo. Il capitalismo è imperante talmente tanto da essersi insediato nell'assetto urbano. L'atmosfera è claustrofobica: nebbia, fumi, continue piogge torrenziali e sporcizia. Nelle strade regna il caos nonostante le macchine volanti e le strade sopraelevate. Suoni come il continuo vociare, i clacson e il semaforo che invita i pedoni a fermasi o passare, riecheggiano in una sorta di loop fantasmagorico, come delle presenze fastidiose per il nostro orecchio. Una città alienata, decadente fatta di reietti e malavitosi.







L'androide è il vero protagonista che può essere definito come un "partigiano del futuro" , il quale resiste ad una dittatura che lo crea per i propri interessi. È una minoranza che sente l'esigenza di auto-rappresentarsi, di avere una propria soggettività. Può essere azzardato da parte mia fare un paragone di questo genere ma nelle lotte di oggi dei vari movimenti femministi, della comunità LGBT+ e delle minoranze etniche riconosco questa esigenza ovvero il sacrosanto diritto di esistere. La società tesa alla produttività, si dimentica dell'essere umano, tende a plasmarlo a sopprimere la sua soggettività, rendendolo un oggetto, uno strumento nelle mani di un'ideologia. Pensarla diversamente, avere una coscienza, uno sguardo personale nei confronti delle cose deve essere punito. Punito con la cancellazione. C'è una frenesia a creare un mondo fatto di categorie, come se quest'ultime possano aiutarci a rendere il nostro pensiero ancora più razionale. Il diverso ci spaventa, l'androide che si rende conto della sua condizione deve essere fatto fuori al più presto. Una minoranza che si fa sentire va fatta tacere al più presto. Quella del cyberpunk è una visione pessimistica di quello che sarà se continuiamo a perseverare verso l'annientamento del pensiero, della morale. Oltre e non meno importante come si trasformeranno le nostre città se non diamo peso alla questione ambientale. Nello smog e inquinamento acustico ci aggireremo come presenze che hanno perso la capacità di provare emozioni. Scott è così che vede il 2019, ora nel 2021 non ci sono ancora macchine volanti, non siamo immersi in un mondo ultratecnologico, ma per quanto riguarda l'aridità dei sentimenti, non siamo tanto lontani. Gli androidi sono le minoranze e gli alienati chi ha completamente perso l'interesse ad avere un pensiero proprio, chi si lascia manovrare da qualcun altro che pensa per lui e lo plasma a sua immagine e somiglianza.

30 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

A tutto musical!

In allegato un PDF guida ad alcuni musical che hanno fatto la storia del cinema sia per i novizi del genere che per cinefili. Buona...

Comments


Post: Blog2_Post
bottom of page